MAD ARCHITECTS e TESI di Marco Falasca
FENIX MUSEUM - ROTTERDAM
Il progetto è stato commissionato da Droom en Daad
Foundation e prevede la realizzazione di una punto di vista panoramico posto
sopra lo storico magazzino Fenix nella penisola di Katendrecht nella parte
meridionale della zona portuale di Rotterdam. Questo magazzino, che un tempo
era tra i più grandi al mondo, aprì intorno al 1923 e offrì a milioni di
migranti un punto di partenza verso una nuova vita in America.
Il progetto è importante anche perché rappresenta il primo edificio pubblico
culturale europeo del gruppo MAD e si compone di una scenografica scala che dall’atrio,
di nuova progettazione, emerge dal tetto della struttura. La forma della scala
è simile a quella di un tornado e, salendo verso il cielo, evoca i viaggi
intrapresi dai migranti anni fa. Un altro segno che ricorda l’immigrazione è la
scultura di un gabbiano posta su un angolo dell’edificio.
Internamente l’edificio si compone di ampie gallerie disposte su due piani al
cui interno vengono esposti pezzi d’arte e collezioni storiche in merito alla
storia dell’immigrazione di Rotterdam e del resto del mondo.
BONCOMPAGNI – ROMA
MAD Architects ha vinto un concorso per la ricostruzione di
un edificio in Via Boncompagni, nel cuore di Roma. Il vecchio edificio commerciale
fu realizzato negli anni ’70 e si trova a diretto contatto con una cappella del
20esimo secolo posta all’angolo con la strada. È il primo progetto italiano del
gruppo.
Anziché demolire integralmente l’edificio e ricostruirlo, il gruppo, ha scelto
di rimuovere le vecchie facciate, inserire delle nuove unità residenziali
all’interno dell’edificio e aggiungere balconi e giardini che emergono dai
vuoti lasciati nella struttura originale. Nel complesso le nuove unità
immobiliari vengono ad essere circa 145, ognuna diversa in dimensioni e
disposizione interna. Le unità immobiliari saranno rivestite da grandi pannelli
vetrati curvi e realizzati su misura che vanno ad inserirsi tra le lastre di
calcestruzzo che definiscono i solai. Ogni appartamento affaccia nella vecchia
corte interna che viene trasformata in un giardino con stagni e grandi alberi.
Il tutto sarà completato da un’area di parcheggio sotterranea.
MOLO HUB – MILANO
Il nome dell’edificio è Mobility and Logistic hub e si trova
nel Milano Innovation District (MIND), parte occidentale della città che nel
2015 ospitò l’EXPO.
L’edificio avrà dimensioni notevoli, alto 28,5 metri, lungo 170 e largo 50 e
sarà la porta d’accesso del nuovo quartiere dove i cittadini e i visitatori
possono lasciare le proprie automobili nel grande parcheggio centrale e poi
proseguire a piedi nella scoperta delle nuove tecnologie in tema di mobilità. L’edificio
si trova al confine tra due comuni e per collegarli è stato deciso di creare
un’ampia galleria centrale, il soffitto sarà segnato da una grande scultura che
ondeggia seguendo i flussi pedonali.
Le facciate saranno articolate da scale scultoree in metallo alternate a grandi
spazi invasi dalla vegetazione verticale, elemento tipico dei lavori di MAD.
In pieno rispetto della sostenibilità e delle innovazioni tecnologiche,
l’edificio sarà realizzato secondo una struttura a telaio prefabbricata in
calcestruzzo, riducendo così materiale e manodopera. Le superfici superiori
dell’edificio ospiteranno un grande campo fotovoltaico da oltre 8000 metri quadri
che fornirà energia a tutto il distretto circostante.
PARCO SPORTIVO DI QUZHOU
– CINA
Il progetto è ampi circa 700 mila metri quadri e al suo
interno ospita uno stadio, una palestra, una piscina, una struttura
alberghiera, un museo della scienza e della tecnologia e punti vendita. L’area
di progetto è circondata da alti alberi che separano la parte abitata della
città con il bosco.
Il complesso si articola in diverse “colline” artificiali
sotto le quali vengono racchiuse tutte le funzioni sportive. Esternamente
presentano un andamento molto vario, si sovrappongono, si aprono oppure si restringono.
Così facendo si viene a creare un complesso sistema di percorsi: le persone si
ritrovano a dover “scalare” le colline, raggirarle oppure attraversarle. Completa
l’edificio un lago centrale in cui viene proposto un giardino sommerso e la cui
acqua limpida riflette le montagne circostanti e il cielo.
Lo stadio è la
struttura sportiva più evidente dell’intero progetto: è parzialmente interrato
ma al tempo stesso è coperto da una struttura metallica le cui forme sinuose
ricordano quelle di una nuvola, vicina al suolo ma al tempo stesso intoccabile,
come a segnare una connessione tra cielo e terra.
Nonostante la gran parte del
complesso sportivo sia interrato questo è posto direttamente a contatto con la
natura attraverso aperture e lucernari che garantiscono anche un’ottima
illuminazione naturale e il ricambio d’aria.
Centro di ricerca e Parco
Eco-didattico presso il Depuratore di Roma Est
Il progetto affronta diverse
criticità come la marginalità e la segregazione del fiume Aniene, la presenza
di un depuratore che necessita di un miglioramento del trattamento dei REFLUI e
le sempre più frequenti inondazioni. Il progetta affronta queste criticità con
una serie di mosse coerenti e sinergiche.
Il nome del progetto è TRAMA ha come
obiettivo la creazione di un paesaggio dove l’acqua è la protagonista e il
disegno di spazi aperti in un complesso architettonico che valorizza il tutto.
Questo crea a Roma un Eco-Parco,
valorizzante per una significativa ansa del fiume Aniene.
TRAMA è un progetto che recupera
l’ansa che si trova all’altezza di Ponte Mammolo a Roma. Particolare attenzione
è stata data all’innalzamento dell’acqua per le precipitazioni.
Il progetto favorisce lo smaltimento
sostenibile e il recupero dei Fanghi del Depuratore. Importanti sono la
presenza di due bacini di ritenzione idrica per le bombe d'acqua e le piene
alluvionali.
Gli edifici si sviluppano su 4
livelli collegati da un sistema di piazze e percorsi sopraelevati. Il progetto
di MIXITÈ prevede un antro di ricerca, esposizione museale, didattica e
residenziale.
La facciata è stata progettata
grazie all’utilizzo di software parametrici. Importante la consulenza
del biologo Giulio Conte e il lavoro dell’architetto Gaetano Di Francesco.
Lo scenario che analizza la tesi è una crisi dell’ecosistema urbano
dove sono coinvolti le esondazioni del fiume Aniene, il depuratore di Roma-Est
e il livello di inquinamento delle acque.
Il progetto Trama propone delle idee per risolvere la
situazione attuale come: la creazione di orti urbani, la produzione sostenibile
di fertilizzante, la denitrificazione dei reflui fanghi, l’abbattimento di
odori, la progettazione urbanistica dei letti di denitrificazione, la gestione
e la riduzione di piene alluvionali, la
progettazione del paesaggio resiliente, il controllo dei flussi immessi
nell’ecosistema, il favoreggiamento selettivo dell'immissione in falda,
l’abbattimento degli inquinanti patogeni, il favoreggiamento della permeabilità
del suolo, il trattamento delle acque meteoriche e il recupero della percezione
fluviale. Lo studio e l’approfondimento hanno portato a trovare delle soluzioni
tecnologiche ai problemi sopracitati quali diversi tecniche per la depurazione
naturale e le soluzioni per la laminazione e il trattamento delle acque
meteoriche prendendo anche come esempio l’impianto di Kolding in Danimarca.
Per la progettazione del parco
eco-didatticosono state scelti dei riferimenti quali Qunli Stormwater Wetland
Park in Cina, il Changsha Baxizhou River Forest Island in Cina, il Rio Madrid
in Spagna e il Hunter’s Point South Waterfront Park in USA.
Il concet del Parco parte da un
progetto morfologico con trama, assi e tagli, passando per una deformazione e
riverbero di essi, e finisce con il dimensionamento dell’impianto di fito
depurazione e dei bagni di laminazione
e raccolta acque. Importante il
sistema del Verde che possiamo dividere in verde boschivo, orti urbani e verde
di pertinenza.
Il centro di ricerca trova
ispirazione in un progetto di Zaha Hadid il Galaxy Soho di Pechino e in un
progetto di GG-LOOP il Free Booter Apartments di Amsterdam.
Nell’edificio la facciata è stata concepita come una pelle
con un andamento ritmico e sinuoso e non ingombrante. Doveva risultare organica
senza per forza richiamare elementi naturali. Si è giunti ad una leggera struttura
esterna di brise soleil composti da listelli di legno rotanti.
Il concetto di Mixitè nel centro è molto presente infatti
possiamo trovare un museo (Sale espositive, Laboratori e Negozi), una parte
residenziale (Camere e Spazi comuni), aree dedite alla didattica (sala lettura
e sala conferenze), laboratori di ricerca e punti ristoro. Nella divisione
degli spazi la parte museale la fa da padrona con più della metà dello spazio
dedicato ad essa.
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